19 giugno 2001
Il buon nome di una società...

Qualche consiglio per scegliere il nome giusto?

Brevità: più il nome è corto (a meno che non si scelgano improbabili acronimi), meglio è. Un numero di telefono corto si ricorda più facilmente di uno lungo. Per quanto sia possibile registrare domini con anche 63 caratteri, bisogna tenere in conto il fatto che il cliente, e soprattutto il potenziale cliente, deve rammentarsi facilmente il nome e facilmente deve poterlo scrivere nel proprio browser. Spesso si sentono alla radio pubblicità di siti internet che richiedono lo spelling del nome. Per esempio: Aucland. Con la conoscenza dell’inglese che ha la maggior parte degli Italiani anche il nome di Excite può dare dei seri problemi… E’ consigliabile quindi rimanere entro le sette lettere (esclusi ovviamente i suffissi .com, .it etc). C’è da dire che non mancano significative eccezioni a questa regola. Chi si intende di motori di ricerca a pagamento non può facilmente dimenticarsi il dominio Payperclicksearcengines.com. E’ composto di 23 lettere, ma è ben difficile da scordare se si ha una conoscenza elementare della lingua inglese. Rimane il fatto che solo in pochi indovineranno la giusta sequenza di lettere la prima volta…

Il giusto 'finale': anche il suffisso non è da sottovalutare. E’ vero che il significato originale dei suffissi internet è andato perdendosi con gli anni, ma è anche vero che per una società di commercio non ha senso scegliere un dominio di cui non sia disponibile il .com, così come una società no-profit è giusto che termini con un classico .org. Recentemente sono state autorizzate anche altre estensioni, ma ancora mancano forse quelle più importanti come .sex e .tel. L’utilizzo di suffissi che stanno per acronimi molto diffusi (come il .tv) non è molto saggia. Un ‘telegiornale’ italiano via internet è meglio che abbia come suffisso .it piuttosto che il poco utilizzato .tv, per quanto questo possa sembrare a tutta prima più attraente.

Meglio tanti che pochi: è importante registrare tutti i suffissi più importanti per il proprio dominio: .com, .it, .net, .org, e, se la società ha una dimensione internazionale, anche i suffissi dei Paesi in cui si è presenti: .co.uk, .fr, .de etc. E' bene ricordare che in molti di questi Paesi (in Francia, per esempio) è necessario essere titolari di una società con sede sul territorio per comprare il relativo dominio. Inoltre è fondamentale pensare anche ai possibili errori di battitura o di memoria in cui possono incappare i nostri utenti. Lycos avrebbe fatto bene a registrare Licos e Laicos e molti di quanto cercheranno erroneamente il famoso motore di ricerca si troveranno su altri siti… Se il nome del sito è composto di due o più parole, è conveniente registrare anche i domini con il trattino che separa i termini. Come è noto, non bisogna costruire un sito per ogni dominio, ma è sufficiente far puntare tutti i domini allo stesso sito.

Lettere non numeri: in Italia non è una pratica diffusa come in Usa (dove i numeri stanno spesso per preposizioni, pronomi etc), ma è comunque sconsigliabile l’inserimento di numeri in un dominio internet. Bisogna infatti ricordare che l’utilizzo di lettere (e quindi di parole) è stato introdotto proprio per ovviare alla difficoltà di rammentare l’IP (Internet Protocol) del sito. Ogni sito internet è raggiungibile attraverso una successione di numeri, ma tutti utilizzano le lettere. Quindi non è molto saggio invertire questa naturale tendenza.

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