19 giugno 2001
Il buon nome di una società...

La fine dei dot.com

Fino a un anno fa la stragrande maggioranza delle società internet aveva il suffisso .com nella ragione sociale, nel logo etc. Questo per due motivi fondamentali. Per prima cosa, si temeva che fosse difficile per i potenziali utenti risalire all’URL della società senza specificarlo nel nome stesso. Ma la ragione certamente più cogente era che una società, soprattutto se quotata in borsa, era valutata molto di più se mostrava di appartenere al mondo dorato del World Wide Web.

Ora la situazione si è esattamente ribaltata. Nell’ultimo semestre, tantissime Dot.com hanno tolto il mitico suffisso dal nome della società. In primis, poiché il timore di non risalire all’URL è ormai anacronistico, ma soprattutto perché quello che prima indicava novità, freschezza e dinamismo ora indica rischio, pericolo e precarietà (anche a tortro se si considera che molte società Internetstanno mostrando proprio ora la propria forza). Perché altrimenti Infospace, Yahoo ed Excite avrebbero tolto il suffisso .com dal proprio nome?

Purtroppo questo stratagemma non serve molto quando la società è una ‘pura’ Dot.com ormai famosa (e infatti Yahoo non ha invertito - al Nasdaq - il trend negativo di Yahoo.com …). Come ha recentemente scritto il guru del Web Mertin Lindstrom, aggiungere il suffisso .com al nome di una società è stupido e controproducente come pubblicizzare il fatto che un’autoradio è stereo (quando lo sono tutte da anni) o che i televisori di un motel sono a colori. L’impressione che se ne ha è ben diversa da quella che si aveva solo qualche anno fa...

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