10 giugno 2003
Il Web Advertising dopo la Dialer Age

Dalla metà dell'anno 2001, qualsiasi argomento è stato sfruttato per dare vita ad aree riservate accessibili solo attraverso dialer: gli sfondi per il desktop, le foto delle celebrità, i file MP3, le ricette di cucina, le barzellette, software di tutti i tipi, files divertenti, viaggi, sino ad arrivare alle notizie sulla SARS. Il motto era: "Tutto può essere messo sotto dialer!" e, de facto, è accaduto proprio questo.

A questo punto, nessuno poteva essere 'immune' dal dialer. Chi non era interessato alla pornografia poteva essere attratto da loghi & suonerie, sfondi desktop, foto, ricette, musica in formato MP3...

Finché i dialer sono rimasti legati esclusivamente allo 'sporco' mercato del sesso on-line, erano pochi quelli che si rifiutavano di pagare la bolletta, che sporgevano denuncia, che cercavano di capire... Chi aveva il coraggio di chiamare la polizia postale per denunciare di essere stati 'truffati' da gestori di un sito pornografico? Vista anche la contiguità tra pornografa e pedofilia (almeno nell'immaginario collettivo), erano pochissimi a lamentarsi delle bollette spropositate, e questi 'truffati a luci rosse' certamente suscitavano pochissima pena agli occhi dei più; in sostanza, la bolletta onerosa non era che il contrappasso per avere voluto a tutti i costi accedere a materiale 'proibito'.

Oggi non è più così: la casalinga che spende decine di euro per scaricare sul proprio PC qualche ricetta non deve vergognarsi di nulla, se non di essere stata un pò ingenua e di non avere letto le condizioni di utilizzo del servizio. Oltre all'aspetto qualitativo, come già dicevamo, c'è anche l'aspetto quantitativo: fino a poco tempo fa era possibile spendere al massimo pochi euro per ogni connessione. Oggi, grazie soprattutto alle tariffe 'premium', alla durata del tempo massimo di connessione e all'introduzione di software (activex) che facilitano l'accesso all'area riservata, le spese per utente sono aumentate notevolmente rispetto al passato.

Freelosophy, bad philosophy

Questa è una breve cronistoria, a volo d'uccello, della nascita e dello sviluppo dei dialer in Italia. Quello che si sono dimenticati di ricordare Ricci, Beha e Marrazzo è che i dialer sono un vero proprio affare, ma non nel senso di 'truffa', nel senso vero e proprio di mercato. Il navigatore medio (e spesso anche il giornalista medio che cerca di difendere il navigatore medio...) pensa ancora oggi che Internet sia gratis o che debba esserlo. Per navigare in Internet non bisogna più pagare alcun canone (come era sino a pochi anni fa), ma solo il costo della telefonata. Questo sistema (introdotto per la prima volta in Italia da Tiscali) ha senza dubbio favorito l'accesso al Web, ma contemporaneamente ha inoculato nel pensiero degli italiani che Internet è un servizio gratuito (dove non si pagano i contenuti ma solo la connettività). Si paga il canone per la televisione, si paga il canone per la pay tv, si paga il giornale che compriamo in edicola, ma Internet non si paga. Ma se il navigatore non paga, il webmaster paga: paga l'acquisto del dominio, il server dove fisicamente si trova il sito web, la banda per distribuire il sito nelle case e negli uffici di tutti gli italiani; paga poi i tecnici, i grafici, il commercialista etc. etc. L'attività on-line non è diversa da qualsiasi attività per quel che riguarda le spese vive e fisse che debbono essere sostenute, anche se non si tratta di una S.p.a. o di una S.r.l., ma 'solo' di una ditta individuale.

Una delle possibili alternative al pagamento di servizi internet è lo sfruttamento pubblicitario delle pagine del sito stesso. Il 99% delle start-up del 1999-2000 dedicava, nel proprio business plan, importanza cruciale alla vendita dei banner. I banner, nel classico formato 468 x 60, si vendevano anche a più di 100 lire per impression e un sito che registrava cinque milioni di pv (pagine viste) poteva mettere a budget sino a mezzo miliardo al mese delle vecchie Lire (ipotizzando un sold out di tutti banner). Si tratta però di una falsa alternativa; analizziamo meglio il meccanismo 'di sopravvivenza' di un sito.

  Pagina: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7  
SEM | e-mail | design | mobile | banner | guerilla | naming | | affiliaton | strategia | miscellanea | e-commerce | chi siamo | contatti
 
Webmarketingstrategico e' un sito di SitoVivo S.r.l. via Filadelfia 162 - Torino - 011-19705358 - fondato da Federico Riva.