10 aprile 2001
Motore di marketing?

Chi è senza peccato?

Posto che si sia riusciti a dimostrare che i motori di ricerca PPC sono dei veri e propri strumenti di marketing e che il loro servizio non sia affatto qualitativamente inferiore a quello fornito dai motori di ricerca che utilizzano complicati algoritmi matematici per decidere il posizionamento (ranking) dei siti del proprio database, rimane un’ultima questione di non poca importanza. Riprendiamo per un attimo l’esempio del negozio di giocattoli. Tutti saremmo contenti di trovare un negozio che regala giocattoli, ma nessuno di noi penserebbe veramente che quel negozio potrà avere una lunga vita. Perché le cose dovrebbero stare diversamente per un motore di ricerca, per qualsiasi sito web? La crisi del NASDAQ, che ha visto titoli di famosi motori di ricerca perdere sino all’80% del proprio valore di quotazione, dovrebbe avere ormai insegnato che essere protagonisti nella Rete impegna un costo e che se non si trova un modo per pagare questi costi (e magari anche di trovare dell’utile), l’unico epilogo sarà il fallimento. E’ ora giunto finalmente il momento di dire perché non ha più senso parlare di motori di ricerca gratuiti. Analizziamo i principali motori di ricerca internazionali. Mi sento di stilare una lista più o meno obiettiva dei primi 15 siti del Web mondiale:

Altavista
AOL Search
Ask Jeeves
Direct Hit
Excite
Go
Google
GoTo
HotBot
Inktomi
Kanoodle
Looksmart
Lycos
MSN Search
Netscape Search
Yahoo

Quali sono i motori di ricerca che non mettono a disposizione, direttamente o indirettamente, un sistema, a pagamento, per aumentare la visibilità del proprio sito? La risposta è semplice: solo Excite!
Altavista, AOL, Lycos, Go, HotBot e Netscape hanno stretto una partnership con GoTo che passa loro i primi tre risultati di ricerca per ogni parola-chiave (Go, dopo l’annunciata chiusura, ora è diventato un contenitore dei risultati di GoTo). Yahoo non permette più l’iscrizione gratuita dei siti commerciali e richiede un fee di 199 $ per un’attenzione particolare all’analisi del sito (senza alcuna garanzia d’inserimento). Lo stesso si dica di Looksmart (anche in questo caso 199 $ senza garanzie). Google ha introdotto gli “sponsored link” (si paga a impression) e Ask Jeeves ‘permette’, a chi sia disposto a pagare, di far convergere i navigatori sulle pagine del proprio sito. MSN Search vende dei posizionamenti favorevoli e Direct Hit e Kanoodle, infine, sono due nuovi motor PPC che stanno ottenendo un grande successo. Di gratuito sembra esserci ben poco...

E’ allora meglio un motore di ricerca che fa incontrare le esigenze di chi promuove un sito e di chi cerca nel Web, facendo pagare questo servizio, o un motore di ricerca che ha una stupenda tecnologia, in grado d’individuare i siti ‘oggettivamente’ migliori (abbiamo sopra visto con quali limiti), ma incapace di sostenere le spese di quella tecnologia e quindi destinato a chiudere o meglio, a oggi, a non cominciare nemmeno la propria attività?


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