17 agosto 2005
Pay Per Call. Un passo avanti e due indietro

Se il tuo telefono non squillerà, sarò io che non ti chiamo

Pay Per Call significa: “paghi per chiamata” e si intende qui ovviamente la chiamata telefonica. Il cliente non paga a ‘tempo’ (di permanenza in una determinata posizione di una pagina), non paga per visualizzazione (impression), né paga per click (ppc), ma paga soltanto quando un potenziale (suo) cliente telefona. Per l’utente internet la telefonata è gratuita (si tratta quindi di un numero verde), mentre il cliente che usa il sistema del Pay Per Call paga. Il pricing della chiamata è variabile ed è stabilito in base al classico meccanismo d’asta (con dei minimi) che anima tutto il mercato del Pay Per Click attuale. Il numero di telefono da chiamare è visualizzato su uno spazio promozionale che non differisce molto dai classici ‘adword’ di Google e, anche in questo caso, il messaggio viene visualizzato solo se l’utente internet ha cercato (su un motore) con determinate parole-chiave, oppure se l’utente internet sta navigando su determinate sezioni di un sito (tipicamente un portale).

Nel messaggio promozionale viene indicato il nome della società, la sua attività e i prodotti che vende (e che vuole vendere in quello spazio) e – appunto – il numero di telefono da chiamare (gratuitamente).

15.000.000 senza web site

C’è subito da dire che questo sistema rappresenta sicuramente un grande vantaggio per tutte le società che non hanno un sito web. Secondo un’autorevole ricerca del 2004, sono ben quindici milioni le imprese statunitensi che non hanno un sito web; non solo non hanno un e-commerce, non hanno nemmeno una classica paginetta fatta in frontpage con scritto l’indirizzo fisico, l’indirizzo di posta elettronica e i contatti da chiamare per ricevere informazioni. Il Pay Per Call, a detta di chi lo ha ‘inventato’ (la società si chiama ‘Ingenio’), nasce proprio per far sì che queste aziende siano raggiunte dagli utenti internet senza che queste debbano avere un sito web.

La prima volta che ho sentito parlare del Pay Per Call sono rimasto molto stupito da questo atteggiamento ‘conservatore’ e poi ho cercato di sviscerare tutti i difetti che sono tipici di questo nuovo modo di vendere la pubblicità. Il titolo di questo articolo è molto significativo proprio per questo. Il Pay Per Call è un passo avanti perché si coinvolgono aziende e realtà economiche che non partecipano ancora al mondo di Internet, ma allo stesso tempo le si tiene lontane. Invece di spingere queste quindici milioni di imprese (solo in U.s.a.) a prendere ‘sul serio’ il Web e a costruirsi un sito (anche molto semplice), il Pay Per Call sussurra ai loro orecchi: “Non vi preoccupate se non avete un sito web; non vi preoccupate se non sapete nemmeno come leggere la posta elettronica; con il Pay Per Call potete usare Internet senza sapere niente di Internet!”; ecco dove sono i due passi indietro.

Non dico affatto che tutte le imprese debbano gestire siti internet sofisticati, con sistemi di pagamento online etc., ma comprare un dominio internet costa pochi soldi e fare una semplice pagina che sia una sorta di ‘brochure elettronica’ costa poche centinaia di dollari o di euro. Solo chi è affetto da una fortissima miopia economica non capisce che Internet sarà nel giro di pochi lustri il medium pubblicitario/promozionale principale (se non l’unico, dal momento che anche la TV si vedrà via internet, la radio si ascolterà via internet e anche i giornali si leggeranno soprattutto via internet).

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