27 luglio 2004
Sex.com: come perdere un dominio da milioni di dollari

Kremen Vs. Cohen

Kremen, come è ovvio, adì immediatamente le pratiche legali per riottenere quanto gli era stato ingiustamente tolto. Alla fine, vinse la causa, ma erano passati cinque anni, durante i quali Cohen era diventato milionario proprio grazie al dominio Sex.com.

Stephen Cohen fu condannato a risarcire a Kremen 65 milioni di dollari. Inutile dire che Cohen, visto lo ‘stile’ di business applicato per l'"acquisizione" del dominio Sex.com, si trovava in Messico quando la sentenza di condanna definitiva veniva emessa. I milioni di dollari guadagnati illegalmente si trovavano invece in conti offshore.

Kremen non desistì e fece causa a chi aveva permesso il ‘furto’ del suo dominio: Network Solutions, che – nel frattempo – era stata acquisita dal gigante Verisign.

Questo è il punto che più ci interessa per capire quali sono le tutele per chi, anche dall’Italia, compra un domino .com. In Italia, l’acquisto dei domini .com è all’ordine del giorno; chi compra un dominio .it, se ne ha la possibilità (ovvero se trova il nome disponibile), difficilmente rinuncia ad acquistare anche l’estensione .com. Quali sono quindi le garanzie che abbiamo quando compriamo un dominio .com? Può accadere che qualche sig. Cohen invii una nostra lettera apocrifa e ottenga in pochi minuti il nostro nome a dominio?

L’anno 2004 ha dato una risposta a queste domande; no, non è più possibile che un Mr. Cohen ci rubi così candidamente il nostro dominio e, anche se accadesse, la società che si è occupata delle procedure di registrazione e di mantenimento del dominio sarebbe considerata colpevole. La Ninth Circuit Court of Appeals ha infatti stabilito che Network Solutions era corresponsabile del furto messo in opera da Mr. Cohen; questa volta abbiamo utilizzato il termine furto senza virgolettarlo proprio perché il nocciolo della questione legale stava nel decidere se un nome a dominio potesse essere considerato a ragione come una proprietà, alla stregua di una casa o di un’automobile. La risposta è stata positiva: i nomi a dominio non sono ‘servizi’, così come hanno sostenuto sino all’ultimo i legali di Network Solutions-Verisign.

Di seguito pubblichiamo una recente breve intervista al Sig. Kramen.

In 1995, what did you think when you discovered that the domain was no longer yours but Mr. Cohen's?

          I discovered it within days. Despite Network Solutions claim under oath that it took me 8 months to notify them, we found they had records of my lawyers contacting them within weeks.

In your opinion, what was Network Solutions big mistake?

          Ignoring employees with work performance problems including substance abuse as well as a "cover up" mentality.

What would be the best way to prevent this from happening again?

          Have the same procedures in place that institutions that hold ownership records to property (such as banks, title companies, recorders of deeds) have had for hundreds of years.

Have you heard of similar fraudulent circumstances happening to other companies? (like the sex.com fraud)?

          Yes.
Do you think this could happen again in the U.S.A.? And is it still happening now?

          Yes.


  Pagina: 1 - 2  
SEM | e-mail | design | mobile | banner | guerilla | naming | | affiliaton | strategia | miscellanea | e-commerce | chi siamo | contatti
 

Webmarketingstrategico e' un sito di SitoVivo S.r.l. via Filadelfia 162 - Torino - 011-19705358 - fondato da Federico Riva.