26 novembre 2004
I sottodomini sono meglio delle sottodirectory?

I sottodomini sono 'indipendenti'

Veniamo ora ai motori di ricerca e chiediamoci: "I motori di ricerca danno lo stesso 'peso' a un sottodominio rispetto a una sottodirectory?" La risposta è "No".
Un sottodominio è infatti considerato un URL indipendente dal suo dominio di secondo livello, mentre lo stesso non può dirsi della sottodirectory, che è considerata semplicemente una 'pagina' del sito e ha quindi un 'peso' inferiore.
Per questo motivo, mentre sottoporre dieci sottodirectory dello stesso URL all'attenzione di un motore di ricerca può essere considerato spamdexing (ovverosia un tentativo di essere indicizzati 'oltre' ciò che è considerato giusto dal search engine), è considerato lecito sottoporre dieci sottodomini. E’ ovvio che i sottodomini debbono avere ciascuno un contenuto radicalmente differente dall'altro e dalla home page che li sottende. Il contenuto di http://candele.nomedelsito.com dovrà quindi essere differente da http://fiori.nomedelsito.com.
Anche le directory, una volta verificata la differenza di contenuto, saranno più disposte ad accettare i sottodomini come URL indipendenti rispetto all'URL principale, mentre non considereranno mai indipendente una sottodirectory.

I sottodomini sono più facili da ricordare

Spesso le sottodirectory sono più difficili da ricordare dei sottodomini. Anche nel caso in cui la sottodirectory contenga solo la keyword che ci interessa ("candele") e non sia 'confusa' fra codici, numeri, punti di domanda, etc. (come spessissimo accade soprattutto nelle pagine dinamiche), è evidente che le sottodirectory hanno un difetto che non hanno i sottodomini e cioè la difficoltà di fare ricordare l'estensione delle pagine. Mentre un sottodominio ha l'estensione dell'URL principale, una sottodirectory deve avere un'estensione specifica. Le estensioni, come ben sapete, possono essere molte: .html, .htm., .php, .asp, .perl, .jsp, etc. Quante volte abbiamo scritto un indirizzo web pensando che la sottodirectory aveva un estensione .html, mentre era .php...
Il sottodominio risolve definitivamente queste incognite e, una volta che il navigatore abbia capito che non deve apporre le tre famose W davanti all’URL, per lui sarà molto più semplice ricordarsi di

       http://candele.nomedelsito.com

piuttosto che di

       http://www.nomedelsito.com/candele.html

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