19 giugno 2001
Il buon nome di una società...

Scegliere il nome di una società è forse più importante che scegliere il nome dei propri figli; sicuramente è più difficile. Un figlio lo possiamo chiamare come il nonno, mentre è ben difficile (i.e. è illegale) chiamare Coca Cola una società che produce bibite gassate.

Con l’avvento della New Economy, la scelta del nome di una Dot.com è diventata ancora più problematica e le cause sono ben comprensibili. Il nome di una società internet non deve essere solo bello, serio, facilmente memorizzabile etc, deve essere anche ‘libero’. Al mondo ci sono migliaia di aziende che si chiamano Tecnolab, ma solo una può avere diritto al dominio: www.tecnolab.com. La questione è semplice! Come nella maggior parte delle situazioni della vita, anche nel Web “chi prima arriva meglio alloggia…”. Che cosa succede a tutte quelle Tecnolab che vogliono pubblicare un proprio sito? Dovranno essere presenti in Rete con un nome diverso da quello utilizzato nella carta intestata: Tecnolabon-line.com, Webtecnolab.com, Tecnolabspa.com etc.

La questione è ben diversa per una Dot.com ‘pura’. Non è mai esistita la Yahoo LTD prima di Yahoo.com, né la Virgilio Spa prima di Virgilio.it. Chi lancia la società insieme col sito ha apparentemente meno problemi, perché può scegliere il nome della propria società in base alla disponibilità del relativo dominio Internet. Qual è la prima regola da seguire in questo caso? La semplicità. Più un nome è semplice più è memorabile. Non è un caso che alcune fra le più famose società internet italiane abbiano scelto dei nomi di persona: Virgilio, Arianna, SuperEva etc. La scelta degli acronimi può risultare geniale o disastrosa, a seconda del caso. Html.it è un dominio stupendo, poiché l’acronimo, per quanto molti non conoscano la parola estesa per ogni lettera iniziale (Hyper Text Mark-up Language), è conosciutissimo e difficile da sbagliare (nonostante mi capiti ancora di sentire qualcuno dire Htlm…), inoltre è strettamente legato ai contenuti del sito. Meno brillante è stata la scelta di alcune società, soprattutto statunitensi, che, fondendosi, non hanno voluto rinunciare a comprendere nel nuovo nome quelli vecchi. Il Credit Suisse First Boston ha recentemente acquisito la Donaldson, Lufkin & Jenrette. DLJdirect è diventata CSFBdirect. Per giocare un po’, quanto ‘diretto’ è questo nome? Ben poco. Una curiosità: il sito statunitense Acronymize.com mette a disposizione dei propri clienti degli acronimi (liberi) a cui si può scegliere di dare un significato. In sostanza, non si parte da più parole per poi ricavare l’acronimo, ma si parte da un acronimo (che sia facile da ricordare e sopratttutto disponibile sul mercato) e poi si ricava una serie di parole che abbia un qualche senso!

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