04 Ottobre 2001
Community: comunità reale...

Fermento

Per sua propria natura, la discussione on-line comporta disaccordo. Un forum è come un ‘salone’, ma allo stesso tempo è come un ‘saloon’. Si discute tranquillamente e comodamente come nel primo e ci si azzuffa e ci si aggredisce come nei saloon del far west. In sostanza, il minimo comune denominatore di ogni newsgroup è il fermento. Una parte della scena sarà costantemente in flusso. Bisogna comunque accettare l’imprevedibilità di questo contesto […].

Un forum pubblico dominato da un’atmosfera ostile scoraggerà certamente la partecipazione di coloro che hanno tendenze meno aggressive. L’abilità di un buon moderatore (o gruppo di moderatori) sta nello smorzare le discussioni troppo accese e comunque quelle volgari senza però bloccare ogni minimo accenno di aggressività sul nascere, che potrebbe essere un buono spunto per discorsi molto interessanti […].

Spesso accade che argomenti strettamente personali (ad personam) diano poi luogo a dibattiti di ampie dimensioni, senza nemmeno lasciare traccia dell’incipit […].

I novizi

Molti dei frequentatori abituali di un forum si conoscono abbastanza bene fra loro. Per un nuovo iscritto, la sensazione può essere quella di trovarsi, da bambino, in una scuola superiore, se non all’università.

Quando poi si giunge a un faccia a faccia, come spesso accade, le cose possono diventare ancora più pesanti per il ‘principiante’. D’altro canto, molti nuovi iscritti si trovano più a proprio agio in un faccia a faccia, dal momento che si ha l’impressione di essere meno ‘circondati’ e, di fatto, meno vulnerabili.

Va comunque ricordato, soprattutto a beneficio dei moderatori, che i nuovi iscritti sono necessari alla sopravvivenza del gruppo: essi portano nuova linfa vitale, rinforzano l’energia del gruppo e, cosa non da poco, rimpiazzano coloro che, per un motivo o per l’altro, non partecipano più al forum. Senza nuovi punti di vista, tutto il forum diventa inevitabilmente stagnante.

Paternità delle parole e proprietà intellettuale

Nello scrivere - in un forum - si pubblica qualcosa o semplicemente si conversa? […] Ogni forum ha come regola, anche se non scritta, che le affermazioni di un iscritto sono scritte sotto la sua responsabilità e non sotto quella dei moderatori o degli amministratori del sito. Ma questo significa anche che chi invia un messaggio detiene la proprietà intellettuale su quanto pensato e ‘postato’? Citare il parere scritto in un forum (o comunque in un luogo ‘virtuale’ pubblico) equivale a citare il brano di un testo pubblicato e oggetto di diritti d’autore? […] Non c’è una vera e propria regola in questo campo; come mi disse una volta un giornalista, “se pensi che si tratti di un uso corretto, probabilmente lo è”.

Per quanto io non ami troppo vedere persone che diventano maniacali riguardo a quanto accade a ciò che scrivono e che ‘pubblicano’ in un forum, dal momento che un controllo effettivo e serio è a oggi impossibile, e si arrabbiano, ritengo che le buone maniere e la considerazione dei desideri degli altri siano di fondamentale importanza, anche nel cyberspazio.

La censura

Se un sistema è gestito privatamente, quali sono i diritti dell’individuo rispetto ai diritti degli amministratori del forum di rimuovere i commenti di qualcuno? […] Certo, inviare un messaggio con il numero di carta di credito di qualcuno o tentativi di vendere sostanze proibite sono manifestamente illegali e debbono essere rimossi.

Ma che dire intorno agli ‘standards’ della community? L’attuale legge su atti e scritti osceni fa riferimento agli “standard della comunità locale” […] ma, nel mondo on-line, dove le persone si incontrano in uno spazio virtuale, sebbene ogni partecipante appartenga a una “comunità locale”, come possiamo applicare con serietà questi standard? […].

Tirarsene fuori

Mi piace dire che, se tu pensi di appartenere a una community, probabilmente hai ragione, e se non lo pensi, hai ragione anche in questo caso. On-line, questo senso di community è molto meno ovvio che quello che aleggia in una piccola cittadina o in una comunità ecclesiastica. […] In fondo, tutte le community sono un gruppo di accordi fra persone e si può avere un coinvolgimento forte o superficiale con il gruppo. Il mondo on-line si adatta bene a una persona che vuole comunicare virtualmente, seguire delle regole, osservare le regole di comportamento e allo stesso tempo essere completamente avulso dal senso di appartenere a una comunità.

Ci saranno sempre persone che diranno: “no no, non c’entro io. Io sono qui solo per avere delle informazioni; io non appartengo a nessuna community, grazie lo stesso”. Penso che questo sia comunque un atteggiamento salutare […].

4) Tenere acceso il motore

Il tuo mestiere principale

Come amministratore di un servizio on-line, tutto ciò che fai si riduce fondamentalmente a una sola cosa: far sì che il dialogo continui.
In questo senso, è come percorrere una strada. C’è la necessità di tenere il motore sempre acceso… […].
Bisogna ottenere conversazioni di buona qualità e l’atmosfera deve essere abbastanza accogliente da stimolare i partecipante ad essere molto attivi […]. Crescita, in una community, significa potenziale per un numero sempre maggiore di menti e di cuori di incontrarsi e di condividere le proprie conoscenze […].

Il vero carburante che anima una community è l’entusiasmo. L’amministratore di una community deve perciò costituire e preservare questo entusiasmo.


  Pagina: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10  
  SitoVivo - web marketing  
SEM | e-mail | design | mobile | banner | guerilla | naming | | affiliaton | strategia | miscellanea | e-commerce | chi siamo | contatti
 

Webmarketingstrategico e' un sito di SitoVivo S.r.l. via Filadelfia 162 - Torino - 011-19705358 - fondato da Federico Riva.