25 gennaio 2005
Il marketing comportamentale nel world wide web

Per fare un esempio: l'utente 'A' naviga sul portale 'Z' da due anni; noi possiamo sapere che l'utente 'A' è 'A' in diversi modi. Un modo abbastanza efficace, ma a rischio di essere troppo a breve termine, è l'utilizzo dei famosi cookie. Quando un utente si collega per la prima volta a un sito, nella maggioranza dei casi scarica sul proprio personal computer un 'cookie', un codice numerico o alfanumerico, che lo identifica, per esempio, come utente 'A'. Anni fa, agli albori dell'era Internet, si pensava che questi cookie potessero essere pericolosi o dannosi o che, in qualche modo, potessero essere avvicinati a dei virus; si trattava, come spesso accadde e accade, di 'leggende metropolitane'; i cookie ci servono ogni giorno per non dovere digitare la nostra password quando accediamo alla nostra casella di mail via internet, ci permettono di 'farci riconoscere' da un e-mall di libri quando vi rientriamo dopo mesi, in modo da avere subito sott'occhio la lista dei libri che abbiamo già acquistato, etc.

Torniamo al nostro utente 'A'. 'A' entra in 'Z' per la prima volta due anni fa; in due anni, 'A' ha rivelato diversi 'comportamenti'. Per esempio, A:

Ha risposto ad un sondaggio

Ha comprato un libro d'auto sportive

Ha visitato le sezioni per vacanze in Australia

Ha comprato 13 volte un biglietto per New York

Ha comprato un elettrostimolatore

Legge almeno quattro volte alla settimana news sulla borsa italiana e su quella statunitense

Questi sono comportamenti che si possono avere su un sito; in sostanza sono porzioni 'attive' della sua navigazione. Il marketing comportamentale ha la 'presunzione' di definire 'A' da questi comportamenti e di inserirlo in un determinato 'segmento'. Di 'A' non sappiamo il nome, il cognome, l'indirizzo etc., ma questi sono dati che nel marketing interessano poco; quello che interessa è capire "chi è 'A'". E' maschio o femmina? E' ricco, benestante, un operaio o un contadino? Conosce le lingue? Quali sono i suoi interessi? Questi sono i dati che interessano per capire a quale pubblicità potrebbe essere interessato 'A'.

Da una breve analisi, possiamo dire che A è un uomo, dai 35 ai 50 anni, che parla inglese, di un ceto medio alto.

Si tratta di pochi dati ma che sono già più che sufficienti per avere un'ottima targhettizzazione.

Ora, a prescindere dalla sezione del sito in cui 'A' si troverà durante la navigazione di 'Z', noi possiamo sapere che la sua 'personalità' è preponderante rispetto alla sezione del sito che sta visualizzando e possiamo sapere 'chi è' quell'utente anche nel caso in cui navighi sezioni 'orizzontali', ovverosia non specifiche (come le 'news dal mondo').

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