10 aprile 2001
Motore di marketing?

Il problema del traffico

Ormai esiste una vera e propria letteratura in proposito: quasi il 50% dei navigatori conosce un sito dopo aver cercato in un motore di ricerca (s’intenda qui motore di ricerca o directory); il 20% ca dal passaparola, un altro 20% dalla navigazione libera (soprattutto da link presenti su altri siti). Il restante 10% si divide fra riviste (4.4%), il ‘caso’ (2.1%), i quotidiani (1.4%) le e-mail (1.2%) i banner (1.0% sic!), e la radio (0.4%).

Top Customer Methods of Discovering New Web Sites Source: IMT Strategies, 2000.

Capire quanto si sta buttando del proprio budget pubblicitario è quindi ben facile: se sto spendendo per la pubblicità in TV, alla Radio e sulla carta stampata più della metà del mio budget, allora ne sto buttando quasi la metà. Ma quanti responsabili del marketing di un sito spendono la metà del proprio budget pubblicitario nella promozione attraverso i motori di ricerca? Probabilmente una piccolissima percentuale. Tutti si sentono molto più ‘tranquilli’ con la propria coscienza di marketer per avere speso buona parte del proprio budget in pubblicità sui media tradizionali o in pubblicità tradizionale sui nuovi media (i.e. attraverso i banner). La bravura starebbe allora nel trovare il copy-writer giusto, il migliore art director, il più conveniente circuito di diffusione etc. etc. Basterebbe analizzare il grafico di cui sopra per rendersi conto che tanti sforzi soddisfano maggiormente la voglia di creatività dell’ufficio marketing piuttosto che le necessità di pubblicizzazione di un sito.

Le verità nascoste

La soluzione? Puntare sulla promozione nei motori di ricerca! Quindi? La maggior parte dei siti che spende ingenti budget in campagne pubblicitarie tradizionali è già presente nei motori di ricerca. Non solo, la maggior parte dei siti investe poco o nulla nella pubblicizzazione attraverso i motori di ricerca perché si pensa che ciò non costi nulla. Comprare il retro di copertina di una rivista ha un prezzo; la pagina centrale di un quotidiano ha un prezzo; un passaggio in TV ha un prezzo e lo ha anche un passaggio in radio. Ma che prezzo ha l’inserimento in un motore di ricerca? La risposta naturale, fino a qualche mese fa, e per molti ancora oggi, è: “zero”. Il motore di ricerca nasce con la diffusione di massa di Internet e la diffusione di Internet ha coinciso con la sua ‘gratuità’. Chi ha mai pagato per cercare in una directory, o in un motore di ricerca? Chi ha mai pagato per inserire il proprio sito nei milioni di pagine di Altavista, di Lycos etc.? L’inserimento in un motore di ricerca appare ai più come un dovere da assolvere da buon Webmaster e nulla più. Una volta che sono ‘dentro’, posso cominciare veramente a promuovere il mio sito, con banner, spot etc. Tutti sanno dov’è stata pubblicata la pubblicità del proprio sito, quant’è costata, qual era il prezzo iniziale e quanto si è stati bravi ad ottenere un forte sconto. Pochi sanno in quali motori di ricerca si è presenti, ma soprattutto in quale posizione.


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