DOMAIN NAME
Nome di dominio: le scelte di base

Fonte Shinynews


Scegliere il nome di dominio per la propria attività Web rappresenta la prima e più importante azione di marketing online, a partire dalle basi.

Se l'home page del proprio sito rappresenta il primo biglietto da visita (e qualcosa di più) dell'attività online, il nome del dominio è esattamente ciò che è. Il proprio nome, il nome dell'attività. Così come si presta attenzione al nome dell'attività offline, lo stesso si deve fare per la scelta del nome di dominio. Con un'aggravante, di non poco conto: in questo caso il nome ha una funzione che va ben aldilà della pura identificazione. È funzionale a conoscere, trovare e visitare l'attività. Per questo l'attenzione deve essere doppia.

Il nome come microcontent
Nella scelta del nome di dominio, usability e marketing si incontrano. Infatti, il nome di dominio è anche una delle parti individuate come microcontent in termini di usabilità del sito. E mai come in questo caso, la rispondenza ai più corretti dettami dell'usability può tornare utile anche in chiave di marketing. Quindi, le prime regole base, valide in assoluto, sono molto semplici: il nome deve essere breve, corretto, essenziale e preciso. E come tutto il microcontent, deve cercare di contenere entro pochi caratteri la presentazione di tutto il contenuto del sito. Non è facile, ma questo significa instradare l'utente alla visita del contenuto nel modo migliore.

Un nome a pagamento
Il primo dubbio da sciogliere riguarda le innumerevoli possibilità di hosting gratuito. Molte società danno la possibilità di avere uno spazio Web e un proprio sito anche gratuitamente. Ma se puntiamo a Internet come strumento di business (di qualsiasi tipo) o di marketing avanzato, l'hosting gratuito non si rivela una grande scelta. L'utente che deve comprare qualcosa, per esempio, lo fa più volentieri da chi ritiene un professionista. E un professionista è disposto a pagare per investire in uno strumento in cui crede. La gratuità, in questo caso, può essere interpretata come approssimazione o scarsa fiducia nel mezzo. Non una bella presentazione per chi poi a sua volta chiederà fiducia ai clienti. E questo senza considerare le implicazioni di usabilità: normalmente, i servizi di hosting gratuito relegano il nome vero e proprio dell'attività a un livello basso, inserendolo in directory e sottodirectory: in definitiva, un indirizzo lungo, tortuoso e difficile da ricordare. Tutto ciò che è bene evitare.

Meglio comprare
Quindi, niente hosting gratuito. Per avere il proprio dominio meglio rivolgersi al Nic, l'ente italiano di gestione dei domini oppure all'Internic, la società americana che cura alcuni tra i più famosi TLD o top level domain internazionali. Si può comprare il proprio dominio soltanto tramite intermediari autorizzati presenti online come ShinyNic. Il succo, più o meno, non cambia. L'importante, però, è decidere che tipo di TLD scegliere.

Le possibilità di scelta
Per intendersi i TLD sono i domini di primo livello, quelli piazzati dopo il punto a indicare il tipo di attività o di localizzazione geografica del sito. I TLD di tipo geografico sono il .it o il .fr o il .ru e via di seguito. Indicano la nazione dove il nome di dominio è registrato. I TLD internazionali più comuni sono il famoso .com, il .net e il .org. A questi si sono aggiunti più di recente il .biz e il .info, ma la loro diffusione e notorietà ancora non pareggia i primi. In teoria, il .com indica le attività commerciali online, il .net i siti puristi che si mettono in rete per condividere esperienze e conoscenze nel network globale. Il .org è quello destinato a enti, associazioni e istituzioni riconosciute. Il .biz dovrebbe indicare le attività di business mentre il .info è stato pensato per i siti di informazione. In realtà, però, non esistono limiti specifici nella scelta del TLD, e infatti la corrispondenza tra TLD e attività online à solo parziale.

Libero o occupato?
Le possibilità, dunque, sono molteplici. La prima considerazione (ma non l'unica) può essere pratica: il nome che avete scelto è ancora libero nei vari TLD? Se così è, avete ampia possibilità di scelta. Se invece in alcuni TLD il nome è stato occupato, potreste essere costretti a migrare su un altro TLD. In questo caso, però, sarà sempre bene considerare l'opportunità di avere un nome uguale a quello di un altro sito, con l'unica differenza del TLD. Una scelta non felice.

I criteri di scelta del TLD
In teoria, quindi, una volta appurato che il nome prescelto sia libero, la scelta è al massimo grado di libertà. In pratica, però, nel caso di attività economiche online, le migliori possibilità sono per i TLD .it e .com, al massimo per il .biz. Vediamo perché, partendo dagli esclusi. I domini .org e .net rappresentano per la comunità Internet due sigle abbastanza specifiche destinate agli scopi originari. Pur essendo possibile farvi ricorso, un'attività online che voglia dimostrare di essere radicata e di conoscere la Rete, non dovrebbe utilizzarli. I domini di tipo .info vanno bene soltanto per attività connesse al mondo dell'informazione, così come i domini .tv dovrebbero servire soprattutto alla realtà della televisione.

I favoriti
Il .biz rappresenta una buona scelta per chi intenda fare business online, ed è da prendere seriamente in considerazione. Tuttavia, il dominio .biz è relativamente recente e quindi lascerà intendere agli utenti (almeno a quelli più esperti) che la vostra società è presente online da poco tempo. Questo non è necessariamente un male: dipende da come si intende organizzare la propria immagine Internet. I TLD .it e .com, praticamente, si equivalgono come valore, anche perché il .com è diventato il semplice segnale distintivo delle società che operano a livello internazionale. Il criterio di scelta, allora, potrebbe essere legato proprio all'immagine territoriale della società: italiana, radicata nel Paese, in un settore dove gli italiani sono conosciuti nel mondo (come la gastronomia, l'enologia, il turismo o simili) oppure una società dal respiro internazionale, che guardi ai mercati esteri, in settori strategici dove l'Italia è poco presente (come la tecnologia o Internet, per esempio)? Se questo può essere il sottile filo conduttore della scelta, è bene precisare che nessuna opzione è sbagliata a priori: per esempio, una società tecnologica potrebbe desiderare il TLD .it proprio per marcare il fatto che è tra le poche in Italia a occuparsi di quel settore.

Le cose da non fare
Se abbiamo detto quello che si può fare, in maniera abbastanza libera, rimane invece da sottolineare ancora qualcosa da non fare. Per esempio, è assolutamente da evitare la scelta di un dominio di tipo geografico e poi riempirlo di contenuti che non hanno a che fare con quel Paese oppure scritti in una lingua diversa dal Paese di riferimento. In un dominio .it i contenuti devono essere in italiano (magari con una versione inglese). Se decidete per un dominio .fr, deve essere perché la vostra attività online è rivolta soprattutto ai francesi e sarà in francese. Un dominio .fr con contenuti in italiano, probabilmente, sarà un insuccesso totale. Ricordatevi che parlare di dominio di tipo geografico deve farvi riflettere su quale sia il pubblico di riferimento, non tanto sull'ubicazione o il radicamento della vostra attività. Se scegliete di espandervi in Russia anche grazie a Internet, sarà interessante sceglire un TLD .ru (con contenuti in russo).

Soluzioni efficaci
Ovviamente, anche il nome di dominio vero e proprio deve rapportarsi con il TLD. Per le estensioni geografiche non ci sono dubbi: .it vorrà un nome italiano. Attenti però anche alle eccezioni: un nome inglese (che è un po' la lingua franca del Web) ben congegnato può avere la sua forza anche con un TLD .it. Meno felici, invece, sono le altre combinazioni, come un nome tedesco per un TLD .it.
Per il .com, in realtà, la questione è più aperta, perché di fatto ha un valore internazionale e transnazionale. Esiste poi un modo per aggirare l'ostacolo: acquistare lo stesso nome di dominio sotto diversi TLD. Per esempio, sotto il TLD .it e sotto il TLD .com. Entrambi gli indirizzi, poi, potranno puntare allo stesso sito, sul quale si potrà trovare una versione italiana e una inglese. Senza trascurare la possibilità di andare a localizzare il proprio sito per tanti Paesi quanti sono quelli su cui intendiamo puntare: a quel punto, il nome di dominio potrà essere sempre lo stesso, e i TLD quelli dei singoli Paesi, con contenuti e lingua adatti ad essi.



Fonte Shinynews
www.shinynews.it

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