22 novembre 2002
Quanto conta il Site Design?

Porche o Porsche?

Mette ora conto di capire come mai la grafica di un sito conta molto di più, per la sua credibilità, della reputazione del sito stesso.

Il meccanismo psicologico non è molto difficile da capire. Se ricevete a casa il catalogo di un’azienda che vende biancheria intima o che propone una polizza assicurativa, sarete certamente messi “in guardia” se il catalogo è stampato in bianco e nero, se è stampato su una carta ruvida e grossolana e se è mal impaginato, se le fotografie non hanno un’alta definizione etc. Una società, anche se sconosciuta, si pone in un’ottima luce se la sua presentazione dà l’idea che “dietro” ci sia un grande lavoro di progettazione, di studio e di realizzazione e, sembrerà brutale ma è così, se dietro si “vedano” delle spese per la realizzazione del prodotto. Un prodotto che viene pubblicizzato senza investimenti (sia per la realizzazione dello stesso che per la sua pubblicizzazione) è infatti considerato senza dubbio poco ‘credibile’. Lo stesso vale ovviamente anche per i contenuti; in sostanza, per tutto il lavoro di copy-writing che costruisce l’ossatura di un sito o di un catalogo off-line. Vi fidereste di una polizza assicurativa nel cui contratto sia scritto “hanno solare”? Probabilmente no. Mi capitò di sfogliare un’eccellente rivista sul Web qualche anno fa e mi ricordo la delusione e il crollo di fiducia che ebbi quando lessi il titolo di un articolo sulla famosa “Porche”. Si trattava della famosa casa automobilistica tedesca, che ovviamente si scrive “Porsche”. Questo piccolo errore ha fatto sì che non leggessi affatto quell’articolo (aveva infatti perso ogni credibilità…) e che considerassi anche la rivista molto meno valida e professionale, anche se si trattava di un banale refuso.

Ogni prodotto ha il suo design

C’è però da fare una precisazione molto importante. I pubblicitari sanno bene che non ha senso dare un aspetto patinato, giocato su colori tenui e freddi, a un pacchetto di patatine al formaggio a un detersivo sbiancante. In quei casi sono molto più adatti colori sgargianti, il giallo accostato al rosso, rilievi argentati e dorati. Al contrario, sarebbe un disastro applicare le stesse direttive creative a una polizza assicurativa, a una società di consulenza, a un’immobiliare di case di lusso etc. Si tratta di cose banali, ma vere e che possono avere un grande effetto sul successo o l’insuccesso di un sito. Quello che vale per un catalogo che arriva via posta non è poi molto differente da quello che vale nel Web. Un font elegante è elegante sulla carta e anche sul Web. Ovviamente bisogna considerare che alcuni font sul Web non si visualizzano bene etc etc, così come i colori, ma questi sono aspetti tecnici che qualsiasi grafico anche alle prime armi conosce. Certo, fare grafica sul Web è ben più difficile che farla off-line. Occorre stare attenti al ‘peso’ delle pagine, alla visibilità e funzionalità dei link etc. Questo però non vuol dire che i navigatori siano più ‘clementi’. Un sito che si visualizza male, che ha i font troppo piccoli, i colori fastidiosi (il monitor non è un foglio di carta) è il preludio di un sicuro insuccesso.


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